Il gatto dal veterinario

La visita veterinaria è un momento molto critico. Ma possiamo far sì che il micio la viva serenamente.

La visita sanitaria è fondamentale nella pratica clinica. Per realizzare un’accurata misurazione della temperatura, una corretta palpazione, eseguire un’iniezione o un prelievo di sangue, è essenziale che il gatto si lasci manipolare con facilità dal veterinario anche per alcuni minuti.


Il trasportino, innanzitutto, in commercio sono disponibili numerosi modelli di trasportini realizzati con materiali e forme differenti. Sono preferibili i modelli scomponibili in due parti, la “base” e il “coperchio”, così da evitare di dover poi estrarre a forza il gatto al momento della visita: se invece si può scoperchiare il trasportino, all’interno della base il micio si sentirà ancora riparato dalla struttura e più sicuro.


Il trasportino dovrebbe essere per il gatto “una piccola casetta viaggiante” dove sentirsi al riparo. Ecco come ottenere questo risultato.

  • Acquistiamo un trasportino compatibile con le dimensioni del gatto e coinvolgiamo il piccolo felino nell’esplorazione del nuovo oggetto.
  • Lasciamo il trasportino sempre a disposizione fin dall’adozione con la porticina aperta e all’interno un morbido cuscino.
  • Vaporizziamo all’interno i feromoni di tranquillità prima di ogni viaggio (due o tre nebulizzazioni). È opportuno ricordare che, per favorire l’evaporazione del solvente alcolico contenuto nel prodotto, è bene compiere quest’operazione nell’ambiente esterno e attendere circa quindici minuti prima di introdurvi il gatto.
  • Teniamo il trasportino con entrambe le mani muovendoci lentamente, quando il gatto è all’interno, altrimenti le oscillazioni potrebbero aumentare il disagio del piccolo felino.
  • Al rientro a casa laviamo il trasportino (all’esterno e all’interno) con acqua tiepida e sapone neutro per eliminare i feromoni di allarme emessi durante il viaggio.


Per attuare una corretta comunicazione, è necessario procedere secondo i seguenti punti.

  • Evitiamo di ingannare il gatto afferrandolo all’improvviso, ma mostriamo il libretto sanitario qualche ora prima così da annunciare al gatto l’imminenza della visita veterinaria.
  • Cerchiamo di sdrammatizzare la situazione: non fissiamo il piccolo felino, ma “teniamolo occupato” con le abituali attività quotidiane.
  • Assumiamo il tono di voce abituale e raccontiamo al micio cantilenando ciò che accadrà da lì a poco: la condivisione verbale permette a noi di “tranquillizzarci”.
  • Muoviamoci lentamente cercando di gesticolare il meno possibile, così da rassicurare il piccolo felino.


La fobia da trasporto, magari associata “al mal d’auto”, compromette lo stato emozionale del piccolo felino provocando la memorizzazione di un’esperienza negativa. Vediamo come fare per prevenire questi problemi.

  • Vaporizziamo i feromoni di tranquillità nella zona dell’abitacolo dove sarà posto il trasportino (due o tre nebulizzazioni, lasciando le portiere aperte per favorire l’evaporazione del solvente presente nel prodotto).
  • Attendiamo qualche minuto e collochiamo il trasportino, durante i primi viaggi, sul sedile del passeggero, così che il gatto possa vedere il proprietario ed essere rassicurato.
  • Per favorire la tranquillità, prima di partire, lasciamo che il micio esca ed esplori l’abitacolo: è necessario ripetere quest’operazione a macchina ferma, a motore dapprima spento e poi acceso.
  • Durante il viaggio, evitiamo frenate improvvise e ripetute accelerazioni, poiché il disagio legato al trasporto potrebbe portare a manifestazioni neurovegetative (come scialorrea e vomito).
  • Il trasporto in automobile deve essere ripetuto con frequenza settimanale (compiendo anche solo il giro dell’isolato) almeno durante il primo anno di vita del gattino per consentire al piccolo di “fare esperienza” con la vettura. Un solo viaggio l’anno non è sufficiente per abituarlo all’automobile!
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I coniglietti nascono senza pelo, ciechi e non sono in grado di udire prima dei 7 gg. A 12 gg cominciano ad uscire dal nido. A circa 24 gg la mamma smette di allattarli. A 4 mesi diventano sessualmente maturi e lo sviluppo scheletrico termina a 9 mesi. I conigli hanno un senso dell’olfatto molto sviluppato e comunicano prevalentemente attraverso gli odori. La consuetudine di strofinare il mento sugli oggetti è un modo per marcare il territorio, così come il depositare le feci e le urine. I conigli lasciati liberi per casa possono arrecare numerosi danni ( carta da parati, mobili, tappeti, filo del telefono..) e possono mettersi in pericolo perché vanno a rosicchiare i fili elettrici. La femmina raggiunge la maturità sessuale a 4 mesi, la gravidanza dura 30 gg, possono nascere da 2 a 10 coniglietti , la mamma allatta una sola volta al giorno (di solito alla notte). Il coniglio è un animale solitamente pacifico anche se esistono varie eccezioni. E’ un animale sociale anche verso altre specie animali; è meglio evitare di tenere 2 maschi interi insieme. Per abituare il coniglietto appena arrivato a sporcare nella gabbia è bene non liberarlo per alcuni giorni. Conviene sistemare una cassettina apposita in un angolo del gabbione con del truciolato e posizionare la rastrelliera con il fieno vicino in modo che mentre mangia sia costretto a stare entro la cassettina; in questo modo si abituerà a sporcare nel posto giusto. La gabbia del coniglio deve essere sufficientemente grande anche se il coniglio vive prevalentemente libero per casa. Alimentazione Il Coniglio è un erbivoro stretto. Ha sempre bisogno di fieno di buona qualità (Trifogli, Erbe miste, Erba Medica solo in accrescimento). Le verdure a foglia da variare, devono essere ben lavate e asciugate, mai fredde da frigorifero, vanno tolte prima che vadano a male. (Trifoglio, Dente di leone, Crescione, Spinaci e foglie di Brassicacee solo 1-3 volte la sett.) Mangime in pellet razionato – 1/4 di tazza ogni 2,5 kg di peso diviso in 2 somministrazioni – va comprato fresco e mantenuto in frigorifero perché il coniglio rifiuta il pellet rancido. 18% -25% di fibra . No farine di carne o latte o cereali. No semi e fioccati. Yogurt va bene frutta in quantità molto ridotta, ed eliminarla se tende all’obesità. Acqua sempre fresca e pulita – lavare e disinfettare il contenitore ogni 3-4 giorni. Il coniglio è in grado di ricavare da cibo di basso valore nutritivo la massima quantità di energia. Una caratteristica di questa specie è la reingestione di parte del materiale fecale (cecotrofo). Il coniglio in famiglia viene spesso alimentato con mangimi ad alto valore nutritivo che possono venire ingeriti con estrema velocità. Questa abitudine produce un facile ingrassamento che può portare all’obesità e problemi comportamentali perché il coniglio che impiega troppo poco tempo a mangiare poi si annoia e diventa irritabile e aggressivo. La soluzione è molto semplice, basta aggiungere molto fieno che appaga psicologicamente il soggetto e apporta la giusta quantità di fibra per evitare l’ingrassamento e per tenere i denti in equilibrio. La vaccinazione I Conigli possono essere vaccinati contro due malattie virali: la Mixomatosi e la Malattia emorragica virale. Secondo la località geografica, il veterinario stabilirà il piano vaccinale più opportuno. Protocollo vaccinale nel coniglio che vive da solo in appartamento, si consiglia di eseguire una sola vaccinazione nel mese di aprile – maggio. Io consiglio di effettuare, nella zona di Parma, esclusivamente la prevenzione per la Mixomatosi. Mixomatosi Può essere trasmessa per via diretta dagli animali ammalati o portatori a quelli sani o per via indiretta tramite artropodi (zanzare, pulci, zecche, ecc.). L’andamento può essere acuto, subacuto o cronico; alcuni conigli sono portatori asintomatici. L’incubazione è di 5-15 giorni. I sintomi comprendono: abbattimento, congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali. La morte sopravviene in 5-10 giorni. La mortalità è elevata, e non esiste alcuna terapia. I conigli che sopravvivono possono eliminare il virus per lungo tempo. La vaccinazione dà una buona protezione ed è sempre consigliabile negli animali da compagnia. I coniglietti possono essere vaccinati per la prima volta a 30 giorni di età, con un richiamo a 8-10 settimane. Malattia emorragica virale Colpisce i conigli al di sopra dei 30 – 50 gg di vita. La malattia si trasmette sia per via diretta che attraverso vettori ematofagi od oggetti contaminati. La malattia si manifesta in modo improvviso con emorragie dal naso, dalla bocca e dall’ano e spasmi che conducono alla morte. 
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